Quotes from "voci Di Famiglie Immigrate", A. Marazzi
By: Max • Essay • 972 Words • January 3, 2010 • 1,038 Views
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Voci di famiglie immigrate
A cura di Antonio Marazzi,
fondazione ISMU, iniziative e studi sulla multietnicita, ed. FrancoAngeli, 2005, Milano
2.1 Nuovi contributi all’analisi del fenomeno
Un recente numero speciale del Journal of Ethnic and Migration Studies (Jems):
I curatori Adrian Bailey e Paul Boyle, avanzano anzitutto una critica generalizzata all’approccio dominante nelle analisi della famiglia in migrazione, che considerano improntato al modello neoclassico del capitale umano, elaborato da autori statunitensi (Bailey, Boyle, 2004: 2290241)
Partendo da una valutazione della spinta a emigrare come risultato di una valutazione razionale di carattere economico da parte di individui che decidono di spostarsi quando i ricavi a destinazione superano quelli all’origine, tenuto conto dei costi del nuovo insediamento, la dinamica stessa della famiglia migrante non sarebbe che la combinazione delle strategie individuali dei membri che la compongono.
Il predomino delle considerazione economiche, secondo gli autori, avrebbe offuscato analisi teoriche in grado di intersecare il fenomeno migratorio con le variabili di genere, ruoli sociali e strategie familiari integrate, che tengano in conto fattori come i rapporti intergenerazionali, la propensione alla natalita, il ruolo degli anziani, combinandoli con il contesto istituzionale, l’accesso ai diritti, le legislazione in tema di famiglia e cittadinanza, le risorse abitative disponibili, e l’integrazione nel nuovo contesto dell’Unione europea.
Bailey A., Boyle P., Untying and Retying Family Migration in the New Europe, “Journal of Ethnic and Migration Studies”, vol.3, March 2004, pp. 229-241
Secondo Darren P.Smith, uno degli autori del Jems, il predominio di ricerche a carattere quantitativo ha portato a privilegiare i dati economici, mascherando le basi socio-culturali dei processi decisionali. Cio sorprende, dato che la teoria clssica invita a porre attenzione sia alle componenti monetarie che a quelle non monetarie nella migrazione familiare.
Se la famiglia ha ricevuto scarsa attenzione nell’analisi delle problematiche migratori e cio e anche da attribuirsi, secondo Eleonore Kofman, a cause remote, quale il peso trascurabile della famiglia nella teoria economica generale. Inoltre, il primato della ricerca di un lavoro tra le motivazioni all’immigrazione nei paesi europei ha portato a tenere in scarso conto le dinamiche familiari. Contrariamente agli Stati Uniti, dove conterebbe per i 2/3 del flusso generale, “negli stati europei i criteri basati sulla famiglia non sono stati una priorita nelle politiche migratorie e una definizione altamente restritiva della famiglia, normalmente limitata alla coppia sposata e ai figli dipendenti, all’interno di una famiglia nucleare, e stata utilizzata come criterio per consentire l’ingresso” (Kofman, 2004: 244). (bun! vezi legi noi d knd am intrat in UE ref la ricongiungimento!)
Kofman E., Family-Related Migration: A Critical Review of European Studies, in “Journal of Ethnic and Migration Studies”, vol.3, March 2004, pp.243-262
p.34-35
In queste “famiglie transnazionali” avviene che “gli individui relativizzino la propria appartenenza familiare di fronte a una situazione caratterizzata da tempo ridotto per contatti e da una prossimita spaziale associate a una mobilita transnazionale. Relativizzare implica la formazione selettiva di legami familiari emotivi e materiali sulla base di considerazioni temporali, spaziali e relative ai bisogni” (Bryceson, Vuorela, 2002:14). In questi casi, saranno spesso le personalita individuali e la loro visione soggettiva della famiglia di cui fanno parte, a influenzare la forma e la forza dei legami interni. “Questo processo immaginifico porta a relazioni familiari fluide. Se e quando circonstanze, quali raduni familiari o altre forme di scambi di informazioni, offrano l’occasione per mettere a confronto storie di vita diverse, la qualita colletiva della famiglia potra essere fortemente influenzata dalle personalita individuali” (ibi:15-16)
Bryceson D., Vuorela U. (a cura di), The transnational Family. New European Frontiers and Global Networks, Berg, Oxford, 2002
p.47
(concluzii: despre a II-a generatie, respectiv a IIIa care va aparea in Italia ;) )
Non essendovi ancora in Italia una presenza di immigrati della terza generazione,